Lettera a un bigotto: scopi e ci lasci scopare




Caro Adinolfi, scopi e lasci scopare
Caro Sig. Mario Adinolfi, ho ascoltato con vivo interesse le sue opinioni negli ultimi anni e non ho potuto fare a meno di riflettere su quanto da lei detto in più occasioni.

Sembrerebbe un uomo intelligente di primo acchito ma si definisce un rivoluzionario che ci vuole prospettare la sua Utopia che non è altro che una distopia totalmente anacronistica.

Ritengo che le religioni stesse siano al giorno d’oggi anacronistiche: grazie alle continue scoperte scientifiche che ci danno sempre nuove risposte alle domande fondamentali insite in ognuno di noi non c’è più bisogno di cullarci nella sicurezza della risposta “Dio”.

Forse resta in alcuni il bisogno di credere che non finisca tutto qui, che ci sia un qualcosa dopo: io per me accetto il fatto di avere un lasso di tempo indefinito in questo mondo per poi diventare cibo per vermi.

E la mia anima? Quei 21 grammi contano poco rispetto ai 62kg di carne, ossa, muscoli, organi e sangue che necessitano di essere appagati per funzionare meglio. Una volta scaduto il mio tempo quei 21 grammi se ha ragione lei se ne possono anche andare a farsi benedire perché io sono qui, hic et nunc a fare i conti con la vita e a come viverla al meglio.

Maslow nella sua piramide dei bisogni mette il sesso tra i bisogni fisiologici, al primo gradino, assieme al respiro, all'alimentazione, al sonno e all'omeostasi…e scusi se è poco.

Poi c’è l’intimità sessuale che si trova al terzo gradino della piramide, tra i bisogni di appartenenza, dopo quelli di sicurezza.

Insomma, abbiamo bisogno di fare sesso, così come di respirare.

Lei ci prospetta un mondo in cui hanno già vissuto i nostri nonni, dove le religioni “imponevano” il tabù del sesso per impedire che la popolazione si riproducesse in maniera incontrollata come conigli. La Chiesa ha svolto il ruolo di “freno preventivo” di cui parla Malthus per prevenire l’abnorme sviluppo demografico ed evitare così i “freni repressivi” in un mondo in cui le risorse hanno una crescita aritmetica mentre la popolazione una crescita geometrica.

Oggi al posto dei freni morali abbiamo a disposizione qualcosa che nel 1800 (epoca di Malthus) non c’era: gli anticoncezionali. Non abbiamo bisogno di un fantomatico Dio che ci dica di non fare sesso seguendo i nostri istinti NATURALI perché possiamo seguirli senza necessariamente riprodurci.

Ed in questa naturale evoluzione della società lei si sente con la coscienza a posto nel dire pubblicamente alla radio che i ragazzini non dovrebbero usare i profilattici??? I giovani fanno sesso oggi sempre prima, prima dei “miei tempi” (ho 38 anni eppure stiamo già parlando di una generazione diversa), e molto prima dei suoi. I ragazzini fanno sesso, sperimentano, cambiano partner più spesso di quanto io non lavi l’auto (che in effetti è lercia). Vogliamo davvero che le nostre scuole superiori debbano predisporre degli asili nidi come negli Stati Uniti??

Ho vissuto in California a 16 anni e a scuola mia c’era l’asilo per i figli delle alunne, ragazzine a cui i genitori avevano detto che il sesso non si fa prima del matrimonio ma non avevano spiegato invece come farlo responsabilmente.

Ho tanto da dire su altro e lascerò perdere il discorso su quanto le sue parole siano irresponsabili se parliamo di malattie veneree, è talmente lapalissiano da sembrare offensivo per l'intelligenza di chiunque il doverlo spiegare.

Vogliamo un mondo così? A me farebbe schifo un mondo come quello che vuole lei, oggi!

E sempre perché il sesso è un bisogno primario come respirare e mangiare vorrei che il nostro Paese fosse scevro dal bigottismo che ha portato ad una legge ridicola come la Merlin.

Sono una donna e vorrei che riaprissero le case chiuse! E non lo voglio solo per chi è solo e non ha una compagna, non lo voglio solo per quegli uomini che si eccitano nel rapporto “io ti pago, tu sei mia” ma lo vorrei anche per il mio stesso compagno, eventualmente.

Una coppia, all’inizio e per un tempo variabile, vive quel magico periodo che è l’innamoramento. Tra le tante belle cose che questo sentimento comporta c’è anche quell'attrazione sessuale continua, folle, incontrollabile che fa sì che non si riesca a stare troppo tempo nella stessa stanza senza saltarsi addosso ed esplorarsi per ore fino a quasi svenire o fugacemente in luoghi “inopportuni”.

Passato questo magico momento, tra una maratona del sesso e l’altra, ci si conosce abbastanza da capire quale sarà il seguito: una relazione funzionale basata su qualcosa di solido e innaffiata da sentimenti profondi non più grazie alle aspettative di ciò che pensiamo l’altro sia ma su ciò che è davvero OPPURE “mi dispiace ma io non provo più nulla / non sei tu sono io / ti lascio perché ti amo troppo / non sei più quello di una volta / mi sono innamorata di un altro / c’aveva ragione mia madre…etc…”.

Nel primo caso, quello a cui puntiamo un po’ tutti, pian pianino si riuscirà a vedere la fine di un film abbracciati sul divano senza trovarsi a copulare selvaggiamente sul tappeto dopo i titoli di apertura, capiterà di dire “guarda, sono stanca, domattina mi sveglio presto” e magari ogni tanto capiterà di saltare l’appuntamento con l’estetista per la ceretta brasiliana, ma un rapporto sano farà sì che l’intimità sessuale di cui parlavo all’inizio, bisogno di appartenenza, non venga mai a mancare.

EPPURE possono capitare dei periodi in cui la libido cali e ci si allontani sessualmente (auspicabilmente per riavvicinarsi poi una volta passato il periodo un po’ buio). Proprio perché il sesso è un bisogno primario, se questo calo riguarda solo uno dei due l’altro accuserà, sublimerà, patirà ed in questi casi è abbastanza facile che, soprattutto un uomo, questo andrà a cercare altro fuori dal rapporto, indipendentemente dall’amore profondo, dalla complicità ineguagliabile, affinità elettiva, condivisione di interessi…etc… che lo legano alla sua metà (intesa in quell’accezione estremamente romantica che ancora non ho perso del Simposio di Platone).

O ancora, potrebbe non esserci nessun calo della libido da parte mia ma semplicemente che dopo tanti anni magari il mio compagno avrebbe voglia di toccare un’altra persona, un corpo diverso dal mio, provare qualcosa di diverso non perché non più attratto da me ma perché magari pur amando la bistecca alla fiorentina al sangue (mi scusi sig. Solenghi e mi scusino i vegetariani ma a me la carne piace troppo per poterci rinunciare) una persona potrebbe trovarsi dopo tanti anni di fiorentina tutti i giorni a desiderare un panino del Mac Donald per poi tornare alla fiorentina. Anche questa è un’ipotesi che posso capire ed accettare.

Per una donna è un po’ diverso, pur non tirando in campo il coinvolgimento emotivo che onestamente non trovo affatto necessario per un’avventura a sfondo sessuale, solitamente noi abbiamo bisogno di sentirci desiderate, un po’ corteggiate, un po’ rincorse perché scatti quel meccanismo che ci porta poi sotto le lenzuola con un uomo. Per questo motivo la prostituzione maschile la vedo in maniera diversa da quella femminile.

Ecco, dovesse capitare nella mia coppia una delle situazioni di cui sopra vorrei che il mio compagno potesse trovare sfogo al suo bisogno sessuale con una professionista che lavora in un posto pulito, soggetta a dei controlli sanitari e che offra spontaneamente il suo corpo, dietro compenso economico sul quale poi pagherà le tasse. Una situazione in cui non si crei nessuna complicità emotiva o intellettiva, una situazione che poco ha di diverso rispetto alla palestra.

A me che il mio uomo infili il suo pene dentro un’altra donna non toglie nulla, ciò che è MIO è il modo in cui infila tutto se stesso in me anche con lo sguardo mentre facciamo l’amore e questo è qualcosa che avrei il terrore di perdere.

I suoi pensieri sono miei, i suoi problemi sono miei ed anche il suo corpo è mio ma non significa che io non possa accettare uno sfogo fisico a pagamento.

Non voglio che cerchi un essere umano con cui interagire, non voglio che vada su Twitter a cercare una donna con cui scambiarsi scampoli d’emozione, vorrei che trovasse un corpo pronto a soddisfare ogni sua fantasia fisica, che lo appaghi ma che poi sia pronta a vendersi ad un altro cliente e a rimandare la mia metà da me, al suo posto, al mio fianco.

Voglio che vada con una professionista e che usi il preservativo, perché io non voglio dovermi preoccupare anche di prendermi qualche malattia e che abbia l’accortezza di fare in modo che il sesso a pagamento sia soprattutto sicuro oltre che ininfluente.

E voglio anche che questa professionista lo appaghi bene, perché io l’ho viziato e voglio continuare a viziarlo fino all’ultimo dei nostri giorni assieme perché io sarò la SUA zoccola ad uso esclusivo fintanto che riusciremo a tenere vivo il nostro rapporto ma sarò anche la sua compagna con cui condividerà gioie e dolori ogni giorno e sì, sarò anche quella che gli metterà la crema sui piedi, come sua moglie fa con lei e questo nessun’altra donna deve farlo al posto mio!

Mi scusi se mi sono dilungata, spero troverà il tempo per leggere quanto ho da dire, convinta di non essere l’unica donna a volere tutto questo e sperando di darle qualche spunto di riflessione su quella che è una realtà esistente, non necessariamente condivisa da tutte le donne ma una realtà esistente.

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